«È cenere da cui tutto risorgerà». Piccola conversazione sulla speranza.

Sergio Di Benedetto

con: Matteo Bonanni

regia: Matteo Bonanni

 

In un tempo di fatica e incertezza immaginiamo di sederci attorno a un tavolo e conversare con chi ha saputo dire quelle parole di speranza di cui oggi avvertiamo il bisogno, per guardare ai giorni che verranno con fiducia. Vogliamo abbracciare la speranza e sentirla nostra compagna di viaggio, consapevoli che non serve ignorare la realtà o costruire illusioni: la realtà, anche nella sua portata di fatica e dolore, bussa ogni giorno alla nostra porta e non possiamo lasciarla sulla soglia.

Proviamo dunque ad alzare lo sguardo e ascoltare chi ha qualcosa da dirci, e vuole ascoltare le nostre domande: in questo cammino i nostri compagni saranno Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi, Etty Hillesum, Simone Weil, Madeleine Delbrêl, Charles Peguy, David Maria Turoldo, Antonia Pozzi, Italo Calvino e altri, donne e uomini che hanno scritto pagine mirabili sul mistero della vita, sul dolore, sulla speranza, sulla gioia. La parola, in fondo, è ancora quella che ci salverà. Perché la strada continua.

Informazioni pratiche

  •  Cosa

 Abbiamo raccolto alcune domande che nel corso di questi mesi di epidemia sono emerse in modo ricorrente sui media, nei dialoghi e nelle pagine più meditate scritte in questo periodo. Domande come: perché questo male? Quale posto ha l’uomo nel mondo? Come vivere oggi per come vivere domani? Come affrontare la malattia? Cosa trattenere di questo periodo? Come costruire ancora un futuro? Come coltivare con speranza la vita? Come abitare il tempo in modo umano? Che sguardo avere sui giorni che verranno? C’è ancora posto per la gioia? Come consolare il dolore? Che valore dare alle relazioni? Che posto concediamo al gratuito? Quale responsabilità per l’uomo? Cosa dice alla nostra fede questo tempo?

Queste domande ci hanno spinto verso alcuni testi di Giuseppe Ungaretti, poeta e soldato nelle trincee della Grande Guerra; di Charles Peguy, insuperato cantore della speranza; di Antonia Pozzi, che sente il male e il bene di vivere e che ama i doni della natura e della giovinezza; di Simone Weil ed Etty Hillesum, che penetrano senza paure il mistero del male trovandovi sprazzi di luce; di Mario Luzi, grande costruttore di interrogativi sulla vita e la ricerca di Dio; di David Maria Turoldo, che chiama in causa la responsabilità dell’uomo e il mistero insondabile di Dio; di Madeleine Delbrêl, donna della pazienza e della fiducia; di Italo Calvino, che investe l’uomo del compito di costruire un futuro giusto; di Cristina Campo, poetessa tesa tra realtà e oltre; di Giorgio Caproni, lucido indagatore delle contraddizioni umane; di Umberto Saba, difensore delle piccole speranze.

Il messaggio che vogliamo dare è quello espresso dal titolo, tratto da una poesia di Mario Luzi: il nostro tempo «è cenere da cui tutto risorgerà».

  • Perché

Nelle settimane dell’epidemia abbiamo sentito tante parole, molte però vacue, incapaci di farsi carico delle domande degli uomini e delle donne di oggi.

Abbiamo pensato allora di rivolgerci a grandi menti e grandi cuori, per avere da loro una parola di conforto e di speranza.

  • Come

 Lo spettacolo, della durata di circa 45 minuti, è una lettura drammatizzata alternata a parte recitate. La prima è stata una performace in diretta su youtubenel maggio 2020. Poi, da luglio, sono iniziate le performance in presenza.

  •  Sergio Di Benedetto: dramaturg, ha cercato e selezionato i testi, ideato e costruito la trama verbale dello spettacolo.
  • Matteo Bonanni: attore e regista, mette la sua capacità artistica a servizio della parola di altri e le sua competenze tecniche per creare un evento unico nel suo genere.