Jacques Fesch, il cammino della misericordia

di Sergio Di Benedetto

con: Matteo Bonanni, Marta Lucini, Fabio Sarti, Angelo Zilio

regia: Fabio Sarti

Lo spettacolo è incentrato sulla figura di Jacques Fesch (1930-1957), ragazzo francese dalla giovinezza dissipata e turbolenta, esecutore di una rapina finita accidentalmente con l’uccisione di un poliziotto, che gli costerà la condanna a morte.

Nei tre anni di carcere che precedono la sua esecuzione, Jacques si converte: capisce tutto il dramma del suo passato, vissuto nell’egoismo e nell’indifferenza, e risponde positivamente alla chiamata della Grazia di Dio che lo vuole un uomo nuovo.

Inizia così un cammino spirituale affascinante, leale e profondo, aiutato dal cappellano del carcere e dal suo avvocato, un cammino che lo porta ai vertici dell’amore per Dio e per gli uomini. Dal carcere scrive lettere a parenti e amici, tra cui la moglie Pierrette, la piccola figlia Veronique, il benedettino padre Thomas, la suocera Marinette. Scrive anche un Diario intimo per Veronique. Questi testi sono una testimonianza unica del suo itinerario di sequela di Cristo.
Serenamente egli va incontro alla ghigliottina, che lo uccide all’alba del 1 ottobre 1957.

Lo spettacolo è ambientato in carcere, nella cella di Jacques, negli ultimi mesi della sua vita. In scena si alternano alcune persone centrali per la vita del giovane: la moglie, il cappellano, una guardia del carcere. Attraverso il dialogo, talvolta duro e drammatico, con questi personaggi e attraverso le lettere che Jacques invia dalla cella, verrà tratteggiata la sua parabola umana, passata attraverso l’omicidio, fino alla conversione e al raggiungimento delle vette della fede cristiana. Ne emerge una figura potentemente affascinante, di grande attualità per diversi motivi.
In primo luogo affrontare la figura di questo giovane inevitabilmente porta ad affrontare i temi della giustizia e del perdono: si può perdonare un assassino? Cosa significa giustizia? Quanto può disorientare la misericordia di Dio, che attende senza stancarsi l’uomo peccatore?
Solo nel momento in cui capisce che l’amore di Dio è gratuito Jacques riuscirà ad abbandonarsi al suo abbraccio, e sentirsi perdonato, per portare anche nella cella del carcere frutti di amore. La misericordia è difficile, spiazza e sconcerta: il senso comune, incarnato dalla guardia carceraria, non può accettare senza resistenze un perdono che non esiga una riparazione totale.

In secondo luogo la vicenda di Jacques Fesch porta a trattare la questione educativa: egli stesso attribuisce lucidamente all’educazione ricevuta, atea e priva di ideali, la causa dei suoi comportamenti criminali, dando giudizi molto netti sulla sua adolescenza e giovinezza vissute senza regole e modelli.

Jacques Fesch. Il cammino della misericordia

drammaturgia di Sergio Di Benedetto

con Matteo Bonanni, Marta Lucini, Fabio Sarti, Angelo Zilio

regia, scene e costumi di Fabio Sarti

Lo spettacolo è andato in scena dal 2013 diverse volte, con successo di pubblico e di critica, in diversi contesti lombardi e ticinesi. Dal 2019 è stato predisposto un nuovo allestimento.

Note tecniche

Lo spettacolo può essere realizzato sia in chiesa che in teatro.