Lolek il Grande. Alle radici di Giovanni Paolo II

di Sergio Di Benedetto

con: Alessio Gigante, Gabriella Carrozza, Fabio Sarti, Angelo Zilio

regia: Fabio Sarti

Lo spettacolo vuole essere un viaggio teatrale alle radici della figura di Papa Giovanni Paolo II, canonizzato il 27 aprile 2014.

In scena ci sarà un giovane Karol Wojtyla, chiamato “Lolek” dagli amici: egli, costretto a lasciare gli studi universitari in lettere a causa della guerra scoppiata il 1 settembre del 1939, lavora come operaio in una cava di pietra nei pressi di Cracovia. Qui ha la possibilità di incontrare due lavoratori più maturi, Andrzej e Marek. Il primo è un uomo di grande fede, mentre il secondo è membro della resistenza polacca, ateo e comunista.

Tra i tre nascono profondi dialoghi sulla guerra che sta imperversando, sulla pace, sulla visione dell’uomo e su Dio.

Intanto il dolore visita nuovamente la vita di Lolek: nel febbraio 1941 muore il padre, lasciandolo completamente solo. Tuttavia Karol, trasferito nella fabbrica chimica della Solvay, continua a frequentare i due uomini e nel tempo libero scrive poesie e drammaturgie, partecipa a rappresentazioni teatrali clandestine, prende parte a letture di mistici e scrittori. Si adopera anche nel campo della carità e coltiva un’intensa preghiera. Matura così la scelta di diventare sacerdote, per servire Dio e l’uomo: a partire dal 1942 frequenta i corsi clandestini di teologia, continuando a lavorare.

Finita la guerra, Marek diviene un dirigente del partito comunista polacco: viene così ad essere sul fronte opposto rispetto a Karol, che nel 1946 viene ordinato sacerdote. I due si trovano a difendere due visioni del futuro dell’umanità molto differenti.

In scena arriva anche una ragazza, Wanda: ebrea, ex deportata nel campo di concentramento di  Ravensbruck, viene aiutata da giovane don Wojtyla a ricostruire la propria esistenza e a riprendere fiducia nella vita: nascerà una intensa amicizia che durerà tutta la vita. Passano così gli anni: Lolek diviene docente universitario e poi arcivescovo di Cracovia, Marek sale i gradini della carriera politica mentre Andrzej rimane un umile lavoratore, pio e con qualche passione artistica, eredità del tempo trascorso con Lolek.

Il finale rappresenta il 1978: è il momento del bilancio della esistenze dei protagonisti

 

 



Lo spettacolo ha avuto numerose repliche in Lombardia, Emilia Romagna e Canton Ticino.