Tu potrai mangiare

di Sergio Di Benedetto

con: Fabio Sarti, Angelo Zilio, Gabriella Carrozza, Alessio Gigante, Andrea D’Asaro

regia: Fabio Sarti

La prima parola che nella Sacra Scrittura Dio rivolge all’uomo spalanca una possibilità: “tu potrai mangiare. È un invito, che riguarda il senso stesso della creatura: l’uomo può “mangiare”, verbo che rende il termine ebraico akhal, “prendere nutrimento”. Viene così posta subito in evidenza la concretezza della fede in Dio, che ha previsto la necessità del cibo. Tuttavia anche il primo peccato nasce dall’azione del mangiare, poiché l’uomo viola l’unico limite posto dal Creatore, il quale aveva vietato il frutto prodotto dall’albero della conoscenza del bene e del male. Sembra giocarsi così, dentro un solo verbo, il destino dell’uomo. Questo perché il cibo, nella sua materialità, rappresenta l’esistenza.

La Scrittura contiene molti rimandi al cibo: ad esempio per il popolo dell’Alleanza la Terra promessa era vista come un luogo dove “scorrono latte e miele”, Esaù cede la primogenitura a Giacobbe per un piatto di lenticchie, Israele nel deserto si nutre di manna, per il salmista Dio è acqua “di cui ha sete l’anima”, Elia si nutre con una focaccia cotta su pietre roventi. Non meno presente è il cibo nel Nuovo Testamento, dal vino del primo miracolo a Cana di Galilea, alla moltiplicazione dei pani, fino al pesce arrostito da Gesù risorto sulla riva del lago, per culminare con l’Eucarestia, frumento macinato che diviene il Risorto stesso, “pane vivo disceso dal cielo”.

In concomitanza con l’evento di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, lo spettacolo vuole gettare una luce sul valore del cibo nella Scrittura, per evidenziare come, attraverso il nutrimento, Dio si fa incontro all’uomo, nel suo anelito più concreto ma al tempo stesso per alimentare un altro desiderio, più intimo, di assoluto.

In scena ci saranno 5 attori che, nel cercare di allestire uno spettacolo con la guida di un regista, tenteranno di recitare pagine della Bibbia, ora con toni più leggeri, ora con toni più drammatici: essi si troveranno di volta in volta a vestire i panni di chi, nella Scrittura, ha trattato con il cibo. Riflettendo sulle parole del copione di un drammaturgo atteso a cui rivolgere le loro domande e dialogando tra di loro, gli attori presteranno voce e vita ad un’altra Parola, di un Autore misterioso e ugualmente atteso. Si avrà in questo modo un excursus riguardante diversi temi legati al nutrimento, nella consapevolezza che “non di solo pane vive l’uomo”, (Mt 4,4) ma che vi è pure il comandamento di Gesù “voi stessi date loro da mangiare”, perché attorno al pane, sacro e umile, si crea la comunità, secondo l’invito del Risorto “venite a mangiare”.

Non diversamente accadrà sul palcoscenico, per gli attori che dovranno passare dall’arte alla vita, in uno spettacolo che è anche omaggio alla grande letteratura teatrale, da Shakespeare a Pirandello, da Dario Fo a Testori.

 

 


 

Il debutto è avvenuto a Morbio Inferiore (Canton Ticino), nella chiesa romanica di San Giorgio il 31 marzo 2015. Numerose repliche sono state fatte in Lombardia ed Emilia Romagna.