“Hanno visto che era un uomo”. Azione scenica attorno a Pier Giorgio Frassati
Sergio Di Benedetto
con: Miriam Podgornik, Diego Becce, Adriana Bagnoli, Matteo Bonanni
regia: Matteo Bonanni

Nel 2025 Pier Giorgio Frassati diventerà santo, a 100 anni dalla sua morte. Figlio della borghesia torinese — la madre pittrice, il padre direttore e proprietario della «Stampa», ambasciatore d’Italia a Berlino e senatore —, Pier Giorgio scelse di spendersi con i poveri di Torino, visitando le soffitte della città, assistendo malati e diseredati, ma anche impegnandosi nello studio universitario e nella vita politica, iscrivendosi al Partito Popolare Italiano. Spirito contemplativo oltre che attivo, fu anche un appassionato scalatore e sciatore. Morì all’improvviso, a 24 anni, dopo pochi giorni di malattia, a causa di poliomielite fulminante, probabilmente contratta in una delle soffitte in cui prestava il suo servizio di carità.
Compagnia Exire mette in scena, nella forma del teatro, una domanda che molti si posero nei giorni successivi al funerale di Pier Giorgio Frassati (1901-1925): chi era, chi era stato quel giovane di ricca famiglia, che scelse una vita di carità e preghiera nel silenzio e nel nascondimento? Infatti il padre, la madre e la sorella, così come numerosi amici, si resero conto solo al momento del funerale della vera personalità di Pier Giorgio, e questo è un mistero che provoca e su cui compagnia Exire ha voluto sostare.
Su di lui si interrogarono Giovanni Battista Montini (futuro Paolo VI) e Filippo Turati (fondatore del Partito Socialista italiano), giornalisti e gente comune. In fondo, quello che ricorreva in tante testimonianze, era che Pier Giorgio era stato, semplicemente, un uomo, un uomo profondo, vero, concreto, non un modello astratto di fede. Come scrisse Montini: coloro che accorsero al funerale «hanno visto che era un uomo».
In scena, tre personaggi (la sorella, un amico, una donna povera) cercheranno di interrogarsi sull’identità di Pier Giorgio, pochi giorni dopo il suo funerale. In un dialogo teso tra smarrimento e curiosità, in attesa di parlare con Alfredo Frassati, uomo scosso e incapace di vedere veramente il figlio, attori e attrici incarneranno classi sociali, ispirazioni, dubbi diversi, tutti volti a scoprire ‘il segreto di Pier Giorgio’, fino all’epilogo, in cui prenderà la scena, appunto, il padre di Pier Giorgio. Sullo sfondo, intanto, si muovono alcuni grandi drammi del Novecento, nella Torino del primo dopoguerra. Oltre a questo, Exire mette in scena uno spettacolo sulle relazioni familiari: cosa vuol dire essere fratelli e sorelle, cosa vuol dire essere madri e padri, cosa vuol dire essere figli; ieri, come oggi.
Uno spettacolo per sostare un poco attorno a Pier Giorgio Frassati, per provare a interrogarsi su ciò che dà significato a una vita, che il giovane torinese scelse di spendere con allegria e convinzione, nella fede e nel silenzio, non incarnando i ‘valori’ imposti, invece, dal padre: una sorta di Francesco d’Assisi nella città industriale del primo Novecento.